La trasformazione digitale del mondo accademico è in corso da anni, ma oggi è diventata una priorità: ambienti virtuali per la didattica, accesso remoto sicuro, gestione dei dati di ricerca, digitalizzazione dei processi amministrativi. Tutto questo poggia su un’infrastruttura IT solida, scalabile e sostenibile.
Il cuore di questa evoluzione è la virtualizzazione. E per molte università, la scelta più strategica oggi si chiama Proxmox VE.
L’esigenza: modernizzare data center e reti universitarie
I sistemi informativi universitari sono il motore invisibile che alimenta la didattica, la ricerca, i servizi per studenti e personale. In un contesto che coinvolge sia docenti che operatori interni nonché gli studenti, ogni inefficienza infrastrutturale ha un impatto diretto su produttività e qualità del servizio.
Negli ultimi anni, molte università italiane si sono trovate ad affrontare sfide comuni:
- tecnologie di rete e firewall non più al passo con i carichi generati da video streaming, VDI, big data
- frammentazione dei data center in più sedi o reparti
- difficoltà di gestione unificata del traffico e delle risorse
- impossibilità di scalare senza costi esponenziali
- costi elevati per upgrade di firewall, storage e hypervisor commerciali
Da queste criticità è nata la necessità di riprogettare l’intera architettura, puntando su un approccio moderno, iperconvergente, flessibile.
La scelta: passare a una rete software-defined e a Proxmox VE
Il nuovo disegno dell’IT d’ateneo prende forma su due direttrici:
- Virtualizzazione dei sistemi e centralizzazione delle risorse
- Modernizzazione dell’infrastruttura di rete verso un modello Software Defined
Il progetto prevede:
- creazione iniziale di un cluster di test Proxmox per valutare compatibilità, funzionalità e stabilità
- progressiva implementazione di Proxmox VE su più nodi nel data center di produzione
- migrazione da hypervisor preesistenti come VMware, grazie a strumenti nativi
- adozione di un’architettura iperconvergente, con storage distribuito Ceph e gestione integrata
Perché Proxmox: vantaggi per l’università
Proxmox VE si è affermato nel tempo come motore ideale per questa trasformazione grazie a:
- scalabilità: nuovi nodi possono essere aggiunti senza riprogettare l’intera infrastruttura
- migliore efficienza nella gestione: un unico punto di controllo per reti, macchine virtuali, regole firewall
- miglioramento della sicurezza: gestione centralizzata, backup automatici
- riduzione dei costi: la piattaforma ha costi operativi inferiori rispetto all’upgrade dei firewall o all’acquisto di nuovo hardware
- alta disponibilità: architettura always-on con replica e disaster recovery integrato
- riduzione dei tempi di deployment: creare nuove VM richiede pochi minuti
- eliminazione dei colli di bottiglia grazie a Ceph e rete 10GbE
Proxmox VE per l’università del futuro
In un contesto in cui l’università è chiamata a essere più digitale, sostenibile e resiliente, Proxmox offre una risposta concreta.
- È una azienda europea presente da oltre 20 anni mercato della virtualizzazione. Scopri di più
- È scalabile e adatto a crescere con l’ateneo
- È affidabile, con funzioni enterprise e costi di licenza chiari
- È flessibile, adatto a progetti didattici, amministrativi, HPC e ricerca
Con Proxmox, ogni università può costruire un data center moderno al servizio della conoscenza.
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Siamo partner certificato Proxmox da oltre 14 anni, con decine di installazioni attive in ambienti pubblici e privati ad alta complessità. Grazie all’esperienza maturata in diversi ambiti, forniamo soluzioni affidabili, supporto tecnico diretto e progettazione sistemi iperconvergenti. AXOL Server è inoltre abilitato sul Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MePA) e su altri mercati regionali, consentendo agli enti pubblici di acquistare i nostri servizi in modo semplice, trasparente e conforme alle normative.